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Pendino Pendino / Via Marina

Via Marina, la storia infinita: nuovo stop dei cantieri

A una settimana dalla conclusione dei lavori cominciati tre anni fa, gli operai incrociamo le braccia: l'ultimo tratto di strada assegnato a una ditta non partecipante al progetto

Solo una telenovela sudamericana avrebbe potuto regalare miglior colpo di scena. Fatto sta che l'incredibile vicenda dei lavori di Via Marina non trova ancora degna conclusione. Ecco infatti l'ennesimo stop che non ti aspetti, o forse sì. A tre anni dall'inizio dei lavori, ma soprattutto a una settimana dalla conclusione più o meno felice, ecco arrivare il nuovo stato di fermo. Gli operai incrociamo dunque le braccia e i macchinari restano fermi sotto al sole cocente. La spiegazione è presto detta. Cosa è successo questa volta? Una querelle, un litigio o meglio dire un contenzioso su una fetta di strada che doveva essere completata da una delle due ditte a lavoro e che invece, mistero, sarebbe finita nelle competenze di un'altra. Solo una decina di metri, per dirla tutta, i protagonisti della discordia. Tutto è cominciato qualche giorno fa, quando si intravedeva la fine del caso. Lì, su Via Marina, sono a lavoro da qualche tempo ben due ditte, residuo del precedente consorzio di imprese che aveva vinto il primo appalto.

Due cantieri proprio per accelerare i tempi di questa storia infinita e che, a onor del vero, si sono andati incontro e non hanno mai generato particolari problemi. Completato l'intervento nella corsia lato mare lo scorso aprile, gli ultimi lavori in atto vedono operazioni sul lato interno della strada, quello che costeggia il Mercato per la precisione, e dunque si attendeva lo sprint finale per chiudere una vicenda diventata ormai barzelletta per la città. E invece no, tutto troppo bello. Riunioni su riunioni per capire a chi tocca ora la competenza di quell'ultimo tratto, e per oggi si attende un chiarimento definitivo. Gli automobilisti, intanto, non ne possono più, imbottigliati ore nel traffico cittadino. Stanchi pure di ascoltare l'assessore alla Viabilità che fino a oggi ha chiesto ai napoletani di avere pazienza. Ma c'è un limite a tutto. La storia fa poi particolarmente rabbia se si pensa alle promesse dichiarate a inizio lavori: spostamento dei binari del tram in modo da avvicinarli ai palazzi, abbassamenti di quota, ampi aree destinate ai pedoni. E il tutto nel più breve tempo possibile. I napoletani, sotto sotto, ci avevano pure creduto. Ma in realtà, una serie di impedimenti hanno progressivamente modificato il progetto iniziale. E tra tanti bei propositi, si è arrivati a piccole modiche e a una banale gettata di asfalto.


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