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Parallelo Italia, i manifestanti: "Non si parla di austerità tenendo fuori chi la paga"

Oltre all'episodio della bottiglia lanciata anche tentate invasioni di palco. Contestato il renziano Gennaro Migliore. In piazza operai licenziati Fiat e comitato campano per il reddito garantito

Non si placano le polemiche sull'episodio di ieri, quando è scattata la protesta nel corso della trasmissione Parallelo Italia della Rai in onda in diretta da piazza Municipio a Napoli. Oltre la bottiglia lanciata verso il palco (non indirizzata affatto a Malika Ayane, come la stessa cantante ha sottolineato minimizzando l'accaduto) ci sono stati anche altri numerosi momenti di tensione.

In particolare, contestatissimo il renziano partenopeo (ex Sel) Gennaro Migliore, verso il quale stava dirigendosi un “invasore” bloccato sul palco quando ormai era nei pressi del conduttore Gianni Riotta e dei suoi ospiti (la forzista Stefania Prestigiacomo e Carla Cantone segretario di Spi-Cgil).

A protestare in piazza c'erano operai licenziati Fiat e comitato campano per il reddito garantito. Oltre che vari rappresentanti dei movimenti partenopei. Che bollano così Parallelo Italia, spiegando la loro protesta: “Una trasmissione Rai nel pieno centro di ‪#‎Napoli‬ sulle politiche di austerità senza coinvolgere i soggetti per i quali l'austerità non è una lacrima da versare in qualche conferenza stampa ma una condizione quotidiana. Una trasmissione che ha bisogno della celere per tenere fuori i lavoratori licenziati, disoccupati, studenti e precari”.

Nel pomeriggio di oggi un'ulteriore puntualizzazione dei manifestanti, avvenuta anche dopo la denuncia - da parte della polizia - di tre disoccupati che hanno preso parte alla manifestazione di ieri.

Il nostro intento era quello di illustrare i veri problemi che i napoletani vivono quotidianamente. Disoccupazione, sfruttamento lavorativo, emergenza abitativa sono temi che non possono essere spiegati da chi non vive il territorio, come Migliore e Prestigiacomo ospiti della trasmissione. Il Talk Show di Riotta si è rivelato rappresentativo solo di come funzionano le cose in questo Paese: davanti alle telecamere c'è chi non vive sulla propria pelle le angosce della crisi e anzi non fa che peggiorare la situazione con leggi come Jobs Act e Sblocca Italia; nascosti all'ombra dei riflettori noi precari, studenti, disoccupati che lottiamo tutti i giorni affinché la realtà che ci circonda possa cambiare.

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